PEC in Austria: esiste? Tutto sulla PEC europea austriaca

PEC in Austria: esiste? Tutto sulla PEC europea austriaca

87 - PEC in Austria esiste Tutto sulla pec europea austriaca

La PEC europea rappresenta il futuro delle comunicazioni ufficiali tra imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni in tutta l’Unione Europea. Ogni Paese tuttavia parte da un contesto diverso. In questo articolo analizziamo il caso dell’Austria: esiste un sistema di posta elettronica ufficiale e certificata? Come funziona il sistema austriaco di recapito digitale? E soprattutto: può essere considerato conforme agli standard della REM europea? Scopriamolo insieme.

PEC in Austria: esiste?

Sì, in Austria esiste un sistema ufficiale per la ricezione di notifiche digitali con valore legale, noto come Elektronische Zustellung, in inglese E-Delivery. Si tratta di una piattaforma statale introdotta a seguito della riforma dell’E-Government-Gesetz, che obbliga le imprese austriache ad essere raggiungibili digitalmente per tutte le comunicazioni ufficiali delle autorità pubbliche. Dal 1° gennaio 2020 cittadini e imprese possono ricevere comunicazioni elettroniche dalla pubblica amministrazione.

Questo sistema si articola attraverso il portale Mein Postkorb, una casella elettronica certificata accessibile via web, integrata con ID Austria (l’identità digitale austriaca), il portale nazionale oesterreich.gv.at e lo USP – Unternehmensserviceportal, l’equivalente del nostro portale imprese.

Come si chiama la PEC in Austria e chi può usarla

La PEC austriaca si chiama Elektronische Zustellung e rappresenta un’infrastruttura pubblica sviluppata per garantire comunicazioni digitali ufficiali tra autorità, aziende e cittadini. Tutti i soggetti dotati di identità digitale (persone fisiche e giuridiche) possono utilizzarla.

I documenti vengono recapitati tramite provider autorizzati dal governo e sono notificati attraverso il portale ufficiale Mein Postkorb, accessibile h24. Le aziende sono obbligate a registrarsi nel Teilnehmerverzeichnis, il registro centrale degli indirizzi certificati, che contiene anche i dati di identificazione verificata dei destinatari. L’accesso è protetto da autenticazione a due fattori e ogni consegna può essere tracciata, garantendo sicurezza e controllo per tutti gli utenti.

La PEC austriaca è conforme al sistema REM europeo?

La risposta è: non ancora.

Secondo il Regolamento europeo eIDAS 2.0 (in vigore dal 20 maggio 2024 con il nuovo Regolamento UE 2024/1183), una REM (Registered Electronic Mail) o SERCQ (Servizio elettronico qualificato di recapito certificato) deve rispettare standard molto specifici di sicurezza, interoperabilità e riconoscimento transfrontaliero.

Attualmente, non risulta che l’Austria abbia provider registrati ufficialmente come REM conformi secondo il nuovo standard europeo. L’attuale Elektronische Zustellung, seppur solida, è progettata principalmente per l’invio di notifiche dalla PA a cittadini e imprese, e non copre ancora le comunicazioni certificate tra privati o aziende su scala europea.

Tuttavia, il sistema presenta già diversi elementi in linea con la futura REM:

  • uso obbligatorio dell’ID Austria per garantire l’identificazione digitale certificata di mittente e destinatario
  • impiego di sistemi di recapito che consentono la generazione di una prova di consegna, chiamata Zustellnachweis
  • autenticazione a due fattori, già parte integrante dell’ecosistema

Tutte queste implementazioni rappresentano requisiti fondamentali per rendere il sistema austriaco pienamente conforme alla PEC Europea.

PEC e comunicazioni internazionali: l’Austria è pronta?

Dal punto di vista tecnologico, il sistema austriaco è maturo e strutturato per evolvere verso l’interoperabilità. Grazie all’infrastruttura già attiva, è possibile integrare facilmente i processi aziendali con la piattaforma di recapito tramite interfacce dedicate. Ciò consente ad aziende e pubbliche amministrazioni di automatizzare il recupero delle notifiche digitali, alleggerendo i flussi operativi.

Tuttavia, sul piano normativo resta un limite importante: le comunicazioni inviate tramite Elektronische Zustellung non sono automaticamente riconosciute come valide negli altri Stati Membri. Finché non verrà effettuato l’adeguamento agli standard europei di interoperabilità – come quelli previsti dallo standard SERCQ – il sistema austriaco continuerà a essere efficace ma confinato all’ambito nazionale.

PecOrganizer e gestione REM: come prepararsi alla PEC europea

La transizione alla PEC europea richiede strumenti in grado di semplificare e standardizzare la gestione delle comunicazioni certificate, specialmente per aziende che operano in più Paesi UE. PecOrganizer, il nostro software dedicato, consente di centralizzare tutte le caselle PEC e REM aziendali in un’unica piattaforma, con accessi controllati, tracciamento completo e archiviazione a norma.

Chi si occupa della gestione delle comunicazioni certificate può contare su un’interfaccia intuitiva, su report automatizzati e su funzionalità avanzate per lo smistamento dei messaggi. Il supporto al PEC Manager – figura chiave per la governance del canale PEC – è garantito da strumenti pensati per aumentare sicurezza, velocità operativa e conformità alle normative, inclusi i nuovi requisiti della PEC europea.

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Prospettive future: l’Austria verso la PEC europea

L’Austria ha già predisposto molte delle infrastrutture necessarie per evolvere verso un modello REM. L’identificazione digitale è solida, le notifiche sono tracciabili e l’uso di sistemi certificati è ben regolato. Tuttavia, manca ancora l’adeguamento normativo che permetta al sistema di essere riconosciuto a livello UE.

Solo con l’adozione dello standard SERCQ, l’abilitazione dei provider secondo criteri europei e l’integrazione con la rete di recapito certificato continentale, l’Austria potrà dichiarare di avere una vera PEC europea. Ma la strada è ormai tracciata: ancora pochi passaggi e saranno costruite le fondamenta di una futura REM pienamente interoperabile.

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